domenica 20 giugno 2010

Dietro la porta di casa mia

Dietro la porta di casa mia c’è un orologio che segna l’ora inesatta. Ci sono fusa di passi felpati tra i cuscini dei divani e quadri di tinte accese per dimenticare le nebbie dell’inverno. Ci sono voci di ragazzi, oggetti sparpagliati. Dietro la porta di casa mia ci sono lacrime nascoste dentro vecchie borsette e risate appese all’attaccapanni. Ci sono cartoline nelle pagine dei libri e chiavi inservibili sul fondo dei cassetti. Dietro la porta di casa mia ci sono malinconie cacciate nelle tasche dei grembiuli e foto di allegrie incorniciate. Ci sono suole consunte di passi camminati e carte stradali con direzioni nuove da trovare. Dietro la porta di casa mia non c’è nulla di diverso da quello che si potrebbe trovare suonando un altro campanello, ci sono stanze di vita quotidiana, dove si fa di tutto per far sentire bene accolte le persone che arrivano, in modo che non abbiano fretta di andarsene via.

1 commento:

  1. Dietro la porta questo blog ... (o sottosopra)...
    Una sorta mi ha trascinato in questo luogo, meraviglioso!

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